Il commento più gentile che ho letto sul monologo declamato da Chiara Ferragni alla prima serata del Festival di Sanremo 2023 recita così
Chiara Ferragni recita un monologo scritto da Chiara Ferragni su Chiara Ferragni e su quanto sia difficile essere Chiara Ferragni in un mondo in cui c’è una sola vera Chiara Ferragni. Meraviglioso.
Non è necessario essere una fashion blogger o una Very Important Person per farlo. A tutte le persone capita prima o poi di pensare a sé stessi e voler scriversi una lettera al bambino che erano, ma questo monologo resta una faccenda privata. Nel migliore dei casi, la lettera o il pensiero resta chiuso in un cassetto o in un luogo che consideriamo sicuro e speciale.
Declamare il monologo in diretta televisiva non è da tutti, ed è giusto così: forse nessuno avrebbe il coraggio (o, per meglio dire, la sfacciataggine) di leggere il tutto in diretta televisiva. Ciò potrebbe essere permesso a grandi attori o a grandi doppiatori: solo loro potrebbero dare la giusta intonazione al testo. Se volete qualche nome, posso suggerire Giancarlo Giannini per l’italiano e Jeremy Irons per l’inglese. Mi scuso, ma non sono molto ferrato sulle voci femminili.
In ogni caso, solo pochi eletti, con la giusta capacità empatica, dovrebbero essere autorizzati a leggere o sentire recitare parole molto personali. Anche se non è necessario che conoscano l’autore a fondo, dovrebbero essere in grado di capirne il significato, magari perché hanno passato qualcosa di molto simile nella loro vita. Anche persone che conosciamo da poco potrebbero farlo, ma dovrebbe essere necessario aver dialogato con loro anche solo per pochi minuti in modo molto personale.
In tutti gli altri casi, determinate parole dovrebbero rimanere chiuse in un cassetto per essere recitate nel momento giusto alla persona giusta…e con questo non intendo sicuramente una platea televisiva di sedici milioni di persone. Meglio una cerchia di pochi eletti di cui sentiamo di poterci fidare o a cui vogliamo presentarci per quello che siamo