
Vorrei che qualcuno mi chiedesse come mai mi ha colpito il tweet di Paola con la frase
Qualcuno che mi chiedesse di me. E magari ascoltasse anche la risposta.
La risposta che darei sarebbe semplicisticamente: perché rappresenta uno spaccato della nostra società.
Ormai la famosa frase
Come stai?
è usata più come forma di saluto che come domanda. Chi lo chiede raramente è interessato ad una risposta sincera: il più delle volte, si aspetta l’uso della formula
Tutto bene, grazie
Per passare immediatamente all’argomento che gli sta più a cuore. Un rapporto dovrebbe essere fatto di reciprocità e di leggerezza: ascoltare la risposta e proporre una soluzione semplice sarebbe il massimo. In alternativa, si potrebbe sviscerare meglio il problema per giungere ancora ad una soluzione e voltare pagina
Un esempio ipotetico potrebbe essere il seguente. Sarebbe necessario che prima di tutto il nostro interlocutore ci chiedesse del problema che ci affligge, chiedendo non solo una descrizione dettagliata, ma anche ponendo qualche domanda specifica.
Successivamente, la persona dovrebbe fare due cose in rapida successione:
- Proporre una o più soluzioni
- Trovare il modo di alleggerire il restante tempo trascorso insieme a noi
Concordo con chi sosterrà che lo schema proposto sia piuttosto complicato: ognuno ha i propri problemi e non sempre si vuole o si è in grado di risolvere quelli altrui.
Tuttavia, non credo che esistano altri modi per avere dei rapporti umani sinceri. Non utilizzando questa modalità per lungo tempo, abbiamo generato proprio il problema che cerchiamo con tanto affanno di risolvere: i rapporti umani sono sempre più poveri di contenuti, eppure tante persone si affannano per costruire un rapporto speciale. Ironia della sorte, hanno spesso perso la capacità di interessarsi all’altro e – pertanto – non riescono a costruire un rapporto speciale.