
Tutti proviamo rabbia, ma credo che abbia ragione la frase di Paola Felice proposta dalla pagina Facebook I miei Pensieri
Esiste una rabbia che non ha nulla a che fare con la cattiveria….è il ruggito di chi difende le proprie fragilità
Non è poi così difficile distinguere una persona che prova rabbia per cattiveria da chi la prova perché si sente fragile: basta conoscerlo un po’ meglio. Nel primo caso, la persona ruggirà nei momenti di difficoltà, nel secondo non saranno necessari motivi per sentire il suo ruggito.
Occorre comportarsi in modo diverso in questi due casi, partendo sempre dallo stesso punto: aspettare che la rabbia sia sbollita.
Una persona fragile sentirà bisogno della vicinanza di qualcuno che lo comprenda. Conoscere bene le fragilità di una persona non significa fare finta che non esistano, ma significa aiutarla a superarle.
I modi possono essere due:
- Consigliargli un percorso psicologico
- Aiutarla a superare le sue paure in prima persona
Sicuramente non diventerà la persona più forte di questo mondo, ma di sicuro acquisirà sicurezza. Non dimenticate di far sentire loro la vostra vicinanza, ma ricordategli che devono essere anche indipendenti. Fare qualcosa insieme a loro che li faccia sentire indipendenti può aiutare a farli sbollire.
Per quanto riguarda le persone che sono costantemente arrabbiate – che a me ricordano tanto l’automobilista incazzato di Gioele Dix – dovete dimostrare loro di non avere paura del loro comportamento, anzi. Se loro alzano la voce, fatelo anche voi; se si comportano in modo scorretto, meditate vendetta. Essere buoni non significa che qualcuno di cattivo abbia il permesso di mettervi i piedi in testa. In questi casi, meglio agire subito, avendo già pronte le strategie per difendervi, in modo da non passare dalla parte del torto.