
Uno dei primi commenti che hanno suscitato interesse sul passaggio di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto dalla RAI a Discovery è stato il tweet di Luca Bizzarri, che ha interessato persino l’Huffington Post, poi rilanciato da altre testate.
Sappiamo bene che – con il cambio delle persone al potere – cambiano anche i palinsesti RAI. Ci sono cose che non dovrebbero essere toccate, eppure si toccano perché il pensiero espresso non è in linea con il politico di turno.
In questi casi, più che la politica, dovrebbero contare i numeri. Se un uomo di spettacolo fa uno share adeguato alla rete di riferimento si conferma, altrimenti si cambia, magari incrociando le dita perché il sostituto rappresenta una novità.
Nella televisione pubblica, invece, il passaggio da una rete ad un’altra è dettato proprio dalla politica: ciò significa che è la politica a dettare il palinsesto degli anni successivi, non lo share.
Il problema di quando si scaricano personaggi come Fazio e Littizzetto non ci si rende conto di fare un favore alle televisioni concorrenti.
Anche se sembra asettico, in certi aspetti della vita i numeri contano moltissimo: la televisione e le vendite sono due di queste. Per quanto antipatico o poco allineato possa essere un personaggio, se fa i numeri si conserva.
Possiamo immaginare, per esempio, cosa accadrebbe su twitter se Elon Musk censurasse qualcuno a lui scomodo, che passerebbe ad altra piattaforma. I follower seguirebbero il personaggio, non l’editore di riferimento.
Se una persona fa bene il suo lavoro portando risultati concreti dovrebbe essere lasciato al suo posto se non – addirittura – promosso.
La logica politica sembra, invece, contagiare anche la logica della vita di tutti i giorni. Si preferiscono le persone accondiscendenti a quelle che portano risultati concreti.