La migliore canzone con cui potrei omaggiare Tina Turner il giorno dopo la sua morte è – in realtà – una cover di un brano di Bonnie Tyler.
La grande Tina avrebbe potuto sfornare un testo altrettanto bello in autonomia, non lo metto in dubbio. A volte, però, ci dimentichiamo che il successo di una persona dipende anche da chi sta dietro di lui o di lei.
Pensate, per esempio, ad una canzone qualsiasi: raramente un brano ha
- Testo
- Musiche
- Arrangiamenti
- Esecuzione
della stessa persona. Tuttavia, in genere il merito va a chi si esibisce sul palco davanti al pubblico o presta la voce per l’esecuzione.
Se trasliamo lo stesso concetto nello sport di squadra, il concetto cambia enormemente. A meno di chiamarsi Pelè o – per essere più attuali – Lionel Messi, raramente abbiamo un giocatore migliore degli altri tanto da tenere sulle proprie spalle tutta la squadra.
Fuori dall’ambito sportivo, il concetto risulta meno evidente: vediamo chi porta a casa il risultato migliore, ma spesso dimentichiamo che questo testo risultato è frutto della collaborazione fra più persone.
La colpa è di tutti noi. Ricordiamo i nostri successi personali della vita come risultato dei nostri soli sforzi. Tuttavia, se non ci fosse stata quella determinata persona – qualunque essa sia, da un nostro genitore al nostro allenatore – a supportarci anche nei momenti di difficoltà non avremmo raggiunto quel determinato risultato.
La cosa risulta ancor più evidente quando qualcun altro ricorderà il nostro nome per molto tempo, ma non saprà mai il nome di chi ci ha allenato o anche solo aiutato per arrivare dove siamo ora.
Riconoscere i meriti altrui dopo aver fatto enormi sforzi personali è abbastanza difficile, ma dobbiamo farlo. Se sul lavoro esistono i cosiddetti benefit, in famiglia e fra gli amici esistono regali e pacche sulle spalle, che possono essere fatti sempre.