Mancano cinque giorni alla fine di maggio e già cominciano le canzoni estive. Non credo che Amore indiano dei Baustelle e Tommaso Paradiso entrerà in heavy rotation nelle radio, ma intanto è uscita.
A volte, l’amore è anche lontananza, lo dimostra il testo della canzone.
Devo ammettere che non conosco nessuna persona – uomo o donna che sia – che sia accoppiata con un indiano, perciò ho deciso di non essere letterale nell’interpretazione di questa parola.
Sia i Baustelle, sia – in misura minore – Tommaso Paradiso sono esponenti del genere indie: un genere che ha molti estimatori, ma che raramente trova spazio nelle radio.
Che si tratti di amore, di genere musicale o di qualsiasi altra cosa, ognuno di noi può considerarsi un indiano in una determinata cosa: è una fra le poche persone ad apprezzare
- Un genere musicale
- Un artista
- La parmigiana di sua nonna
Agli occhi altrui, questo può far apparire un soggetto strano. Sarebbe meglio cominciare a considerarlo interessante: qualcuno che riesce a vedere una determinata cosa che agli altri sfugge.
Immaginate la discussione fra due persone che hanno gli stessi gusti a proposito di musica: si troveranno d’accordo su tutto, quindi non ci sarà dibattito.
Avere a che fare con un indiano – quindi un esponente di una minoranza – è molto più interessante e costruttivo. Con il suo contributo, riusciremo a considerare la stessa questione da un’altra prospettiva. Forse resteremo dell’opinione precedente su un argomento, ma ci renderemo conto che la maggioranza non è quasi mai depositaria di una verità assoluta.
Queste sono le persone con cui è meglio confrontarsi: aiutano a crescere e a scoprire il mondo. Male che vada, susciteranno in noi la curiosità di approfondire un determinato argomento che abbiamo sempre visto con gli occhi della maggioranza, facendoci rendere conto che le cose sono molto più complicate di quanto viene detto.