Ciao Mister Mazzone o – come ti chiamavano alcuni – Ciao Carletto. Come la pagina Facebook Museo memorie del calcio anche a me piace ricordarti con questa foto.
L’immagine è quella della famosa partita Brescia – Atalanta. In svantaggio per 3 a 1 alla fine del primo tempo, al settantacinquesimo minuto Roberto Baggio accorciò le distanze. A quel punto, mentre i cori bergamaschi pestavano duro, tu pronunciasti la frase
Se famo er 3-3 vengo sotto ‘a curva
Ci pensò Roberto Baggio in persona ad esaudire il tuo desiderio. Tu andasti sotto la curva come promesso, anzi, di più: come un forsennato.
Tra Brescia e Bergamo c’è sempre stata rivalità. Non avesti paura delle conseguenze e facesti quello che ti diceva il cuore, poco importa se poi l’arbitro Pierluigi Colina ti sventolò in faccia il cartellino rosso.
Forse dovremmo imparare questo dalla tua vita: andare dove ci porta il cuore. Purtroppo, non è riuscito ad insegnarcelo nemmeno Susanna Tamaro con il suo libro omonimo. Non credo che i non calciatori o i non tifosi riescano a seguire il tuo consiglio.
In un certo senso, c’è più speranza per i nostri nipoti. Quando diventeremo nonni, cercheremo di spiegare loro un calcio che non c’è più e la prima persona che ci verrà in mente sarà Carletto Mazzone, che sicuramente ha vinto meno dell’altro Carletto (Ancelotti), ma sarai ugualmente ricordato tanto.
Da te sono passati il primo Andrea Pirlo, il primo Francesco Totti e l’ultimo Roberto Baggio. Considerando come calciavano le punizioni, devi aver insegnato loro parecchio.
Io non so se in paradiso gli angeli giocano a calcio , comunque non sono sicuramente organizzati in squadre. Se mi sbaglio, credo dovrai insegnare agli angeli a parlare romano, anche se chi ti ha preceduto ci avrà già pensato. Forse sarebbe meglio spiegare loro perché si va sotto la curva per un 3-3.