Non volevo commentare la notizia dell’incidente accaduto a Torino che ha visto coinvolte le frecce tricolori ed in cui ha perso la vita una bambina di cinque anni, poi mi sono ricreduto, perché credo potremmo imparare molto.
Una cosa che non riusciamo mai a pensare – soprattutto se si parla di giovani e bambini – è che la vita può interrompersi da un momento all’altro, sia per un incidente che per una malattia.
La perdita di una persona cara è molto difficile da elaborare. Una delle cose che rende questo processo ancor più doloroso è pensare alle cose non fatte e alle parole non dette. L’errore che facciamo è sempre lo stesso: crediamo che ci sia tempo sufficiente o che non sia il momento opportuno.
Se è vero che sembra strano – per esempio – chiedere la mano della propria amata durante un funerale, è anche vero che un incidente può portare via uno o entrambi i componenti di una coppia da un momento all’altro. Non è nemmeno vero che quanto abbiamo da dire sia scontato o banale. Non potremo mai sapere la reazione altrui alle nostre parole se non parliamo.
Se avete paura di una reazione imprevista altrui, pensate semplicemente che è molto più doloroso non ricevere alcuna reazione . Oppure potreste pensare quanto sia doloroso vivere con il rimorso di non aver detto o fatto qualcosa che per voi era veramente importante.
Ovviamente, se non lo fate finché tutti sono in vita, non potreste mai sapere se il vostro discorso è scontato oppure no.
Naturalmente, non dovete dire tutto subito: la persona rischia di essere sopraffatta dalle emozioni e dai discorsi. Meglio agire con prudenza e analizzare ogni discorso per tutto il tempo necessario.
Se pensate che occorra troppo tempo, pensate a quanto sia bello parlare con qualcuno per ore e ore, a meno che non siate troppo stanchi. Ogni sera andrete a letto più sereni.