Non ho ancora avuto modo di ascoltare il nuovo album di Ligabue, ma mi piace il fatto che sia dedicato a noi, che siamo i suoi ascoltatori, ed anche un po’ a sé stesso, nel senso che l’artista ritrova punti in comune con il proprio pubblico.
Non ho ancora trovato il testo del brano, ma si capisce al primo ascolto quanti punti in comune possa avere una persona con un’altra. Purtroppo, a volte, facciamo un po’ fatica a trovarli, restando colpiti (favorevolmente o meno, questo dipende dai casi) da altre caratteristiche.
Analizzando meglio la vita di qualsiasi persona, è relativamente semplice trovare punti in comune, dal più banale (come il proprio piatto preferito) a quelli forse meno evidenti, come il tempo dedicato ad alcune esperienze.
Sbagliando, ci concentriamo sulle differenze che esistono tra noi e l’altra persona, andando spesso incontro a litigi. Invece e logicamente, dovremmo concentrarci sui punti in comune. Può trattarsi di punti molto piccoli, ma devono comunque essere presi in considerazione, per poi svilupparli.
Generalmente, infatti, ci si concentra sui punti più evidenti. Dovremmo cominciare a considerarli banali per spostare la nostra attenzione su qualcosa che non balza subito all’occhio.
Questo, ovviamente, richiede tempo e pazienza. Non sempre siamo disposti a mettere in campo il nostro tempo e la nostra pazienza con qualcuno che – per usare un eufemismo – ci sta un po’ antipatico.
Proprio a queste persone dovremmo dedicare più tempo, non perché abbia qualcosa da nascondere, ma perché è molto probabile che non abbiamo avuto modo di conoscerci abbastanza a fondo.
Il problema è che – spesso – non siamo disposti a dedicare del tempo a qualcosa che non ci dà soddisfazione immediata. Dovremmo cominciare a pensare che le cose più difficili ci daranno soddisfazione maggiore con un po’ di tempo e pazienza