
Anche se non ci sono immagini vere e proprie che ricordano il concetto, ci sono 3 parole che riassumono altrettanti concetti dell’era moderna
Anche se non ci sono immagini vere e proprie che ricordano il concetto, ci sono 3 parole che riassumono altrettanti concetti dell’era moderna
Questa frase mi è stata spedita oggi via whatsapp da un collega: anche lavorando otto ore al giorno, riusciamo a trovare dei momenti ludici. Peccato non conoscere l’autore di questa frase, i toni usati mi ricordano la pagina Io ti maledico:
Sono quel genere di amico che ti aiuterebbe a nascondere un cadavere,ma se mi tradisci ricorda: io so come nascondere un cadavere
Leggi tutto “genere di amico che ti aiuterebbe a nascondere un cadavere”
Aspettavo con ansia questo lunedì: non vedevo l’ora di postare qualcosa di umoristico o satirico a proposito del giorno più odiato da lavoratori e studenti.
Non sorprendetevi se vedete un’immagine così povera per una bella frase.
Leggi tutto “Non puoi sapere dove vai, se non sai da dove vieni”
Un piccolo scambio di battute con i miei vicini di tavolo in pizzeria, sul quale non saprei cosa dirvi, mi ha ricordato la scena del film Ogni maledetta domenica con Al Pacino che vi propongo stasera: da molti è considerato un video motivazionale, dato il contesto. Io lo considero incoraggiante, non saprei cosa dirvi di più.
Avevo promesso su Twitter che avrei scritto a proposito di una canzone, poi sono incappato casualmente in questo aforisma anonimo:
La bellezza può attirare l’attenzione, ma la personalità cattura il cuore
Leggi tutto “La bellezza può attirare l’attenzione, ma la personalità…”
Sono italiano, scrivo prima di andare a letto: cosa c’è di meglio della canzone Buonanotte all’Italia per augurarci una buonanotte ? Poco importa se sarà una notte di sonno, una notte d’amore o una notte di lavoro: l’importante è che sia buona!
Quando ho aperto il blog, sapevo che – prima o poi – avrei scritto a proposito del discorso di Steve Jobs: proprio per questo ho scelto il motto Stay hungry, stay foolish, anche se – successivamente – l’ho modificato.
Una frase che in italiano può essere tradotta come
Siate affamati, siate folli
Il 12 giugno 2005 avrei voluto essere fra i neolaureati di Stanford, invece mi sarei laureato tre giorni dopo allo IULM di Milano.
Criticare questo discorso è impossibile: per trovare dei difetti, avrei dovuto conoscere Jobs di persona ed avere tre lauree. Capirlo mi è stato possibile solo parzialmente anche grazia alla sua biografia.
La frase (o, meglio, le frasi che cominciano con siate) mi piacciono perché sono sincere. M entre parla, Jobs crede fermamente in ciò che dice. Nel 2011, Walter Isaacson rivelò nella biografia del fondatore della Apple alcuni retroscena: Jobs sapeva che il tumore aveva ripreso a svilupparsi già da tempo quando fece il suo discorso a Stanford. Nonostante questo, Jobs credeva sinceramente in ciò che faceva, sia nella vita privata che lavorativa: era tenace e sapeva di poter realizzare qualcosa di innovativo.I fatti gli hanno dato ragione o, come avrebbe detto lui
Tutto il resto è secondario
Io sono molto più modesto di Steve Jobs, ma condivido con lui – a mio modo – la tenacia: mi ripeto molto spesso la frase
Vai avanti finché non ce la fai più…poi continua come se niente fosse .
Non è la traduzione letterale di Stay hungry, stay foolish, ma si avvicina nel suo significato. In fin dei conti, significa che se credete veramente in qualcosa, non importa quanto siate
Non avrete nemmeno la necessità di ritagliarvi del tempo per recuperare le forze o far valere le vostre ragioni: per dirla tutta, sarete ossessionati (in positivo) da ciò che credete giusto.
Mi sono appena reso conto che è dallo scorso 28 febbraio, quando pubblicai una frase di John Lennon, che non scrivo qualcosa a proposito di frasi, ma solo di video. Non ho cambiato nulla: finalmente, qualcuno su Facebook si è svegliato ed ha pubblicato qualcosa di interessante! Un sentito ringraziamento all’amministrazione della pagina Piccoli brividi.
Quello che vi dirò di seguito è tutto vero, per citare il titolo di una canzone. Non ho mai fatto mistero che il mio gruppo preferito siano i Nomadi. Li ho scoperti – purtroppo – tardi, anni dopo che Augusto Daolio e Dante Pergreffi se ne andarono.
Ciò non toglie che trovi in molte canzoni di questo gruppo, anche in quelle più recenti, un messaggio: a volte un messaggio che può sembrare tutto di lotta, altre volte un messaggio tutto di speranza, più raramente d’amore, nel senso sentimentale del termine. Ciò non toglie che sia un messaggio che trovo sempre vero.
Come il testo di ieri, anche quello di oggi mi ricorda un consiglio da fratello maggiore: è un fratello maggiore diverso, più grintoso e – forse- incazzato con chi ha smesso di lottare…come, forse, avevo fatto io….Lasciate che vi racconti.
Ho trascorso molti anni cercando affetto e stima (qualsiasi cosa significhino queste parole) da parte di chi mi conosceva: parenti, amici, semplici conoscenti. Per farlo, ho scelto la via che ritenevo più semplice: ho fatto esattamente ciò che mi chiedevano gli altri. Oltre a non ottenere i risultati sperati, ho avuto anche un problema non secondario: mi ero trasformato in una specie di robot, che eseguiva gli ordini ricevuti…e nulla più.
essuna passione, nessuno svago degno di questo nome: passavo le giornate a lavorare e a lamentarmi della mia vita vuota.
Devo ringraziare qualche persona e alcune cose per avermi salvato:
Quest’ultima (oltre a fornirmi gli spunti per il blog) mi ricorda sempre che la vita non è fatta solo di doveri, ma anche – per citare il testo di stasera – di forza e di passione: concetti che ho dimenticato per molto, troppo tempo…e che devo, anzi, voglio riprendermi per continuare a vivere!