
Sono così convinto che ci siamo dimenticati cosa significhi vivere offline che concordo con il payoff dell’immagine che ho trovato questa mattina sul web
Offline is the new luxury
Sono così convinto che ci siamo dimenticati cosa significhi vivere offline che concordo con il payoff dell’immagine che ho trovato questa mattina sul web
Offline is the new luxury
Non voglio riportare tutto il testo della vignetta condivisa sulla pagina Facebook BUTAC – bufale un tanto al chilo perché troppo lungo. Riassumendo, la protagonista infila una serie di bufale e la sua spalla cerca di correggerla.
Leggi tutto “Bufale naturalistiche – se i debunker potessero parlare”
Forse siamo tra coloro che hanno l’abitudine di pubblicare fotografie con il proprio partner, forse no. Nel primo caso potremmo sentirci offesi dalla frase condivisa dalla pagina Facebook La stella, soprattutto se abbiamo cambiato partner frequentemente
Queste persone che pubblicano foto con i loro attuale partner e scrivono: “Sei il mio mondo”, ma in anno hanno già avuto 3 mondi…Cosa stanno costruendo…un sistema solare, una galassia o cosa?”
Leggi tutto “Persone che pubblicano foto con il loro attuale partner”
Non è passato molto tempo da quando parlai di un aforisma condiviso dalla pagina Facebook di efficacemente.com. Oggi devo ripetermi
La frase che – in pratica – traduce un proverbio cinese recita
Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento
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Mentre io ho preferito nominare il mio blog con nome e cognome, Alessandro Masala ha preferito nominare il proprio canale YouTube con il servizio che propone: Breaking Italy.
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A volte, può sembrare che sul mio blog sostenga che la vita sia tutta rose e fiori se seguirete i miei consigli. Non è così.
Dato lo mio status di single incallito, durato più di quanto non avessi voluto in realtà, non dovrebbe stupirvi che questa mattina la mia attenzione sia stata catturata da una notizia pubblicata da L‘Huffington Post intitolata
Resta single finché non trovi una persona che capisca che l’amore non è il regno dei sogni
In cui Mèlanie Berliet, che vedete ritratta nell’immagine insieme al marito, racconta pro e contro di una vita di coppia ai single. Tutti sono stati single per un certo periodo della loro esistenza. Facile, quindi, fare paragoni fra il prima ed il dopo, intendendo fra la vita da single e la vita in compagnia di qualcuno.
In pratica, la giornalista racconta al proprio pubblico, fra cui ci sarà un esercito di single ambosessi, uno spicchio della vita che chi non è accasato conoscerà solo in futuro…ammesso e non concesso di trovare e di voler trovare qualcuno con cui condividere la propria vita.
Diciamoci la verità: è un esercizio che facciamo tutti immaginando ciò che non abbiamo. Quante volte ci poniamo la domanda
Come sarebbe la mia vita se…?
Qualcuno di noi avrà sicuramente immaginato come potrebbe essere vivere come
A volte realizzeremo questo sogno, altre volte rimarrà tale. Solo i secondi, però, potranno dire di aver provato pregi e difetti di un modo di vivere solamente immaginato tempo prima.
Vorreifarvi una domanda
Secondo voi, perché non realizziamo veramente i nostri sogni ?
Qualunque sia la vostra risposta, sarà ben accetta: io non l’ho ancora trovata! ;a Paura, quella con la p maiuscola, che ci blocca e ci impedisce di agire, potrebbe essere un’ipotesi. Resta il fatto che tanti sogni sono destinati a rimanere tali perché non proviamo a realizzarli.
La frase di stasera, proveniente dalla pagina Facebook Viva gli anni ’90, probabilmente la capirà solo chi ha cominciato ad usare un cellulare nel secolo scorso
Negli anni 90 andava di moda lo squillo. Non importa avesse o non avesse significato, ci si faceva squilli. Era l’elemento a metà fra il messaggio e la chiamata, con un senso inspiegabile. Forse perchè 3/4 di ragazzi con il cellulare rasentava lo 0 nel credito, un messaggio costava, lo squillo era gratis.
Principalmente voleva dire “Ti sto pensando”, non di certo stava per “Richiamami”.
La chiamata persa non esisteva, se non quella di mamma e papà. Ci si faceva squilli, all’infinito. Ti penso, ti penso anche io. Ti penso ancora, anche io ti penso ancora
E così via, per tutto il giorno,
Tutti i giorni
Ho riportato tutto il testo perché sembra quasi una poesia postmoderna, venata di un senso di nostalgia.
Internet, i social network ed i piani tariffari a minuti hanno reso desueta questa pratica, che mi ricorda un bacio virtuale quando ancora la virtualità era ancora di là da venire.
Per chi non avesse vissuto quell’epoca telefonica, eccovi alcuni elementi ulteriori:
Non eravamo persone tirchie, né persone povere: semplicemente l’unico modo gratuito per comunicare con una persona ….squilli a parte.
Potrei fare un elenco sterminato di altri motivi: ogni elemento ha contribuito a rendere la comunicazione così come la conosciamo oggi.
Mi manca tanto il contatto umano di quel tempo. Sembra che internet, anzichè unire come ci aveva promesso, ci ha diviso: siamo sempre più distanti
Oggi ho trovato sulla pagina Facebook Ghiandola Pineale – Il terzo occhio un aforisma di Edvania Paes, un’utente come noi
Tanto più resistente è la corazza, tanto più fragile è l’anima che la indossa
Più che un aforisma, quella di oggi è una storiella. Parla di un’insegnante che volutamente scrive alla lavagna
9 x 1 = 7
Suscitando l’ilarità e, al contempo, dando una lezione di vita ai suoi alunni
Il mondo non apprezzerà le milioni di cose giuste che farete, ma sarà pronto a criticare l’unica sbagliata
Facciamo molti errori in ogni occasione:
In tutti questi ambiti esistono delle regole: se è giuto essere ripresi per gli errori commessi, non è giusto essere criticati.
Nessuno commette un errore volontariamente, a meno che non abbia un secondo fine: non possiamo leggere il pensiero di chi ci sta di fronte ed ancora oggi non si conosce l’esatto funzionamento del cervello. Se non c’è stata volontà, perchè criticare l’errore?
La rabbia che proviamo davanti agli imprevisti ed agli errori è una giustificazione: restiamo accecati dall’ira e non vediamo il mondo e le persone che ci stanno intorno: così facendo, ci sfoghiamo ferendo chi ci sta intorno.
Purtroppo, tendiamo anche a dimenticare le cose buone che – in passato – una persona ha fatto, peggiorando ulteriormente il problema.
Voglio proporvi un esprimento: cercate di ricordare
Concentratevi sul vostro stato d’animo in quel momento: non credo vi siate sentiti bene…Quindi, perchè arrabbiarsi?