Sia io che Max Pezzali non siamo gente di città, eppure abbiamo una metropoli nel cuore: nel suo caso, parrebbe essere Roma, per quanto mi riguarda dico senza dubbio Milano. Lui ha dedicato a Roma una suo testo, io – nel mio piccolo – ho dedicato al capoluogo meneghino tanti articoli sul mio blog.
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Qualcosa di nuovo – Max Pezzali con Fabio Volo
Sentire Fabio Volo con la voce di Max Pezzali è qualcosa di nuovo, per citare il titolo del video e della relativa canzone pubblicato ieri su YouTube.
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La prima in basso – Max Pezzali
Il video girato per la canzone La prima in basso di Max Pezzali dimostra una cosa: non sempre la strada che ci troviamo ad affrontare è piana.
La regina del Celebrità
Non so quanti anni voi abbiate, ma di sicuro – in passato o attualmente – avete avuto una regina di riferimento. So che Max Pezzali usa la parola regina con un’altra accezione rispetto alla mia, ma il risultato cambia poco o nulla.
Come deve andare
Non c’è un motivo preciso per il quale oggi propongo la canzone Come deve andare ,se non quello che mi sono svegliato stamattina con questo brano in testa. Insomma non so perché avessi questo testo in mente.
Ci sono anch’io – Max Pezzali 883
Se dico Walt Disney, cosa vi viene in mente? Eccovi alcune delle mie risposte:
- Cartoni animati
- Canzoni
- Fantasia
I cowboy non mollano – Max Pezzali
Max Pezzali non è certo noto per essere un cowboy o per i testi impegnati, anzi. Ogni regola, però, ha la sua eccezione: I cowboy non mollano è l’eccezione.Il finale del video sembra un invito agli spettatori
Non fermatevi alle apparenze
Sempre noi
Mi capita spesso di pensare
Caspita, quanto è cambiato il mondo da quando sono nato
Non è necessario andare così lontano nel tempo per stupirsi dei cambiamenti: basta fermarsi agli anni novanta. Del resto, come cantano J-Ax e Max Pezzali in Sempre noi
Vent’anni son volati via in un attimo
In quegli anni:
- Le fotografie erano solo analogiche
- La moda era molto diversa
- L’Iphone non era ancora arrivato
Il testo è volutamente nostalgico, concentrandosi sugli oggetti di quegli anni. Non credo che, però, la canzone sia materialista, anzi.
La presenza di Mauro Repetto è quasi un simbolo: la classica lacrimuccia che riaffiora pensando alla vita di quegli anni.
Lo ammetto: i miei anni novanta sono stati piuttosto tristi, a causa di varie questioni.Anche io, però, ho dei ricordi piacevoli: le estati dal 1993 al 1996: ogni estate, una vacanza – studio all’estero, sempre nello stesso posto.
Come per i vostri anni novanta, quelle tre estati simboleggiano, per me, tanti ricordi piacevoli.
Nonostante siano passati tanti anni, però, siamo sempre noi.