Piccolo uomo – Mia Martini

 

Per chissà quale ragione, stamattina mi sono svegliato con in testa la canzone Piccolo uomo della compianta Mia Martini: forse perché voglio continuare il discorso di ieri.

Un testo che conoscono tutti, che parla della fine di un amore. Non certo un piccolo testo, data la profondità delle parole usate.  Mi piacerebbe che in casi come quelli narrati John Belushi risorgesse per dire

È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l’abbiamo deciso noi.

Perché difficilmente due persone smettono di amarsi contemporaneamente: un componente della coppia si sente sollevato per aver dato la notizia all’altro, che invece si sente distrutto. Lasciarsi di comune accordo è più unico che raro,  sia che si tratti di amore, sia che si tratti di amicizia.

Ecco uno di quei casi in cui vorrei ci fosse più dialogo, non tanto per cercare di appianare i contrasti o rimettere insieme i pezzi, quanto per puro e semplice rispetto dell’altro.

Il problema è che non è facile affrontare questi argomenti e i due interlocutori pensano sempre di essere dalla parte della ragione.

L’empatia, in questi casi, può aiutare solo fino ad un certo punto: l’istinto di conservazione e la voglia di primeggiare sull’altro tramutano il dialogo in uno scontro che raramente ha vinti e vincitori.

In caso di morte di un componente della coppia, il dolore non è certo piccolo. L’amore continua per lungo tempo, anche quando una delle persone è morta. In questi casi, però, abbiamo una seppur magra consolazione: amavamo

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