
La notizia della liberazione di Silvia Romano ha scatenato polemiche perché sembra che la cooperante si sia convertita alla religione islamica durante la prigionia.
Se penso ad una persona che mi dà l’esempio in quanto lottatore, penso a Muhammad Alì, anche se io preferisco chiamarlo con il suo nome prima della conversione: Cassius Clay. Credo che Marco Mengoni preferisca il primo, ma non importa.
Quando ho appreso della morte di Muhammad Ali (che per me è sempre stato Cassius Clay) immaginavo che il web gli avrebbe reso omaggio in molti modi. Così è stato.
I lettori più giovani assoceranno la frase di stasera all’Adidas oppure alla Nike: entrambe l’hanno utilizzata nelle loro campagne pubblicitarie. il pay-off
Impossible is nothing
non è altro che l’ultima parte di un aforisma di Alì. La citazione completa è
“Impossibile” è solo una parola pronunciata da piccoli uomini che trovano più facile vivere nel mondo che gli è stato dato, piuttosto che cercare di cambiarlo.
“Impossibile” non è un dato di fatto, è un’opinione…
“Impossibile” non è una regola, è una sfida…
“Impossibile” non è uguale per tutti…
“Impossibile” non è per sempre…
Impossible is nothing.
In queste cinquantasette parole c’è tutto Alì, ma anche tutto il concetto di sport professionistico: non si arriva a certi livelli senza pensare che sia tutto possibile. In modo più pacato, potremmo dire che è una convinzione molto legata all’autostima.
Allo sport sono legati molti concetti, fra cui:
Alcuni di essi sono stati citati anche nel monologo di Ogni maledetta domenica. Questi concetti sono molto usati in pubblicità per far leva sulle motivazioni e gli istinti dei consumatori, non solo sportivi.
Le parole sono diverse di volta in volta, ma il concetto è sempre il medesimo
Tu puoi fare di più