
Anche questa mattina è suonata ala sveglia: sempre troppo presto, vistoche avevo ancora sonno. Non sono un anarchico, né un loro simpatizzante in senso politico del termine, ma nutro della simpatia per l’anonimo autore anarchico che ha scritto un muro di città
Aboliamo la sveglia
Il fatto che sia stata usata l’immagine di un muro anziché creare il tutto al computer, rende il tutto più tangibile e reale. Una creazione al computer è, per sua natura, virtuale: potrebbe essere modificata. La scritta sul muro può forse essere cancellata, ma raramente accade.
Non certo solo per il motivo che mi piace dormire, soprattutto in inverno, ma anche perché è più semplice ricordare i sogni fatti poco prima di svegliarsi piuttosto che quelli fatti in piena notte. La sveglia è come se interrompesse qualcosa che va al di là del puro e semplice dormire.
Come disse Albus Silente, il più famoso preside di scuola del nuovo millennio
Nei sogni entriamo in un mondo che è interamente nostro
In un certo senso, ho detto la stessa cosa proprio ieri. Senza voler entrare in ambiti oscuri come la psicanalisi, ci vuole poco a capire che – spesso – la vita che viviamo non corrisponde alla vita dei nostri sogni. Al suono della sveglia dobbiamo scontrarci con la realtà, anche se vi attende una giornata grossomodo piacevole.
Non credo che, abolendo la sveglia, smetteremmo di vivere: non siamo orsi in letargo. Credo che, invece, cominceremmo a vivere veramente. Del resto, i latini dedicavano al cosiddetto otium una parte importante del loro tempo.
Occupando il nostro tempo in maniera sì produttiva, ma senza forzare la natura, cominceremmo ad avvicinarci
- Ai nostri sogni
- Ad un mondo migliore per tutti
- Ad una vita migliore
Vorrei domandarvi una cosa
Che ne pensate?
Si potrebbe cominciare a poltrire un po’ di più a letto la mattina: dedicare cinque minuti a sé stessi dopo il suono della sveglia potrebbe essere un modo per rimettere in ordine le idee.