
A tutti piacerebbe poter dire come Virginia Woolf la frase condivisa oggi dalla pagina Facebook Follia
Non potete mettere alcun cancello, alcuna catena, alcun lucchetto alla mia libertà mentale.
A tutti piacerebbe poter dire come Virginia Woolf la frase condivisa oggi dalla pagina Facebook Follia
Non potete mettere alcun cancello, alcuna catena, alcun lucchetto alla mia libertà mentale.
Anche se sono trascorsi trent’anni, il muro di Berlino continua ad essere ricordato dalle cronache, perché proprio Cronache del muro è intitolata la nuova rubrica del quotidiano La Repubblica a firma di Ezio Mauro.
Le frasi scritte sui muri anche dai non Writer sono molto sincere, come in questo caso. L’anonimo autore, reso celebre dalla pagina Facebook Informazione Libera, con un po’ di vernice spray, ha lasciato impresso sul muro che vedete il concetto
E’ tutto loro quello che luccica
Non ricordo in quale luogo di Milano ho fotografato la frase che inneggia all’abbandono della comfort zone, quello stato mentale che ci fa fare sempre le stesse cose
Your comfort zone will kill you
Anche questa mattina è suonata ala sveglia: sempre troppo presto, vistoche avevo ancora sonno. Non sono un anarchico, né un loro simpatizzante in senso politico del termine, ma nutro della simpatia per l’anonimo autore anarchico che ha scritto un muro di città
Aboliamo la sveglia
Il fatto che sia stata usata l’immagine di un muro anziché creare il tutto al computer, rende il tutto più tangibile e reale. Una creazione al computer è, per sua natura, virtuale: potrebbe essere modificata. La scritta sul muro può forse essere cancellata, ma raramente accade.
Non certo solo per il motivo che mi piace dormire, soprattutto in inverno, ma anche perché è più semplice ricordare i sogni fatti poco prima di svegliarsi piuttosto che quelli fatti in piena notte. La sveglia è come se interrompesse qualcosa che va al di là del puro e semplice dormire.
Come disse Albus Silente, il più famoso preside di scuola del nuovo millennio
Nei sogni entriamo in un mondo che è interamente nostro
In un certo senso, ho detto la stessa cosa proprio ieri. Senza voler entrare in ambiti oscuri come la psicanalisi, ci vuole poco a capire che – spesso – la vita che viviamo non corrisponde alla vita dei nostri sogni. Al suono della sveglia dobbiamo scontrarci con la realtà, anche se vi attende una giornata grossomodo piacevole.
Non credo che, abolendo la sveglia, smetteremmo di vivere: non siamo orsi in letargo. Credo che, invece, cominceremmo a vivere veramente. Del resto, i latini dedicavano al cosiddetto otium una parte importante del loro tempo.
Occupando il nostro tempo in maniera sì produttiva, ma senza forzare la natura, cominceremmo ad avvicinarci
Vorrei domandarvi una cosa
Che ne pensate?
Si potrebbe cominciare a poltrire un po’ di più a letto la mattina: dedicare cinque minuti a sé stessi dopo il suono della sveglia potrebbe essere un modo per rimettere in ordine le idee.
L’immagine di oggi è molto significativa: è Bacio fraterno, uno dei più famosi murales dipinti sull’East Side Gallery, quella parte del muro di Berlino riadattata a galleria d’arte a cielo aperto.
Guardo il murales che ho trovato sulla pagina Facebook Il rock è la migliore musica del mondo e penso che Valentino Rossi avrebbe anche potuto farlo disegnare sul suo casco.
Ci vediamo sul lato oscuro della luna
ha scritto il graffitaro, italianizzando il verso di una famosa canzone dei Pink Floyd.
Già il titolo della pagina Facebook da cui ho preso l’immagine di stasera dovrebbe dare molte indicazioni: Cartelli, insegne e annunci strani divertenti assurdi.
Ma è proprio così assurdo scrivere su un muro la frase
Se avanzo surgelatemi