La pasta non si pesa, si cala

La pasta non si pesa
La pasta non si pesa, si cala “a sentimento”

Noi italiani abbiamo un rapporto di amore con la cucina in generale e con la pasta in particolare . Disprezziamo, invece, i dietologi, quei medici che vorrebbero che ottanta grammi di pasta siano la dose corretta per un primo.  Sfido chiunque a stabilire quanto pesa uno spaghetto in modo da calcolarne la quantità contando i pezzi prima di cucinare. Come dice la frase condivisa dalla pagina Facebook Gufetto stronzetto ripresa a sua volta da fanpage

La pasta non si pesa, si cala “a sentimento”

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La pasta de La Sabri – Parodia La Vasca

Scusate se in questo Week-end non ho scritto nulla, ma ero intento a prepararmi un po’ di pasta: mi rilassa cucinare, ogni tanto. Mentre io stavo impastando, la YouTuber LaSabri caricava sul proprio canale il video La Pasta, parodiando una famosa canzone di Alex Britti.

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Va pensiero su l’ali…d’orate?!?

Va pensiero sulle ali d'orate
Va pensiero sulle ali d’orate

Visto che oggi è venerdì, ho deciso di parlare di un argomento leggero ed ironico.

Come potete vedere dall’immaginetrovata su Facebook,  questo noto veicolo commerciale è visibilmente di proprietà di un Leghista…ma lo è veramente?

Poichè il famoso coro Va, pensiero è stato proclamato l’inno ufficiale del (non) ufficiale Stato della Padania, dovrebbe essere ben noto ai suoi abitanti.

L’adesivo affisso sul retro di questo veicolo, invece, recita

Va pensiero sulle ali d’orate

Non mi risulta che le orate abbiano le ali, ma potrei sbagliarmi. Potrebbe trattarsi di una specie di licenza poetica, in cui l’elisione della e porta all’utilizzo dell’apostrofo creando appunto…d’orate.

Forse qualcuno sorriderà a questa mia battuta: il mio intento era quello di ironizzare su una frase, non certo denigrare una persona. Allora mi domando: perchè ce la siamo presi tanto per una vignetta satirica su un fatto?

Il problema, se possiamo definirlo tale, è che non è semplice ironizzare su qualunque cosa. In parte dipende dal carattere, in parte dipende anche dall’abitudine che abbiamo a fare dell’ironia: per essere ironici nel modo giusto occorre essere allenati.

Pensate ai grandi comici o – più in generale – ai grandi attori del passato, ma anche a quelli che siamo abituati a vedere in televisione più volte a settimana. Dietro una semplice battuta c’è uno studio dei cosiddetti tempi comici.

Nessuno può sostenere che solo i comici possono fare delle battute, ma occorre accettare il fatto che – magari – la nostra battuta può risultare fuori posto. Anziché segarsi la lingua, per dirla come lo direbbe Homer Simpson, è importante riuscire a chiedere sinceramente scusa.

Se sbagliate una battuta, nessuno vi ucciderà, ma molti potrebbero ferirvi a parole: potete sempre difendervi, per carità, ma dovete ammettere di avere sbagliato.

Fanno battute sulla pasta, i loro disegnatori finirono come gli scolapasta

Interpretazione di Facebook della vignetta di Charlie Ebdo
Fanno battute sulla pasta, i loro disgnatori finirono come gli scolapasta

Come dicevo ieri, noi italiani siamo un popolo passionale: calcisticamente parlando, inoltre, dai Mondiali del 1998 vediamo i francesi come il fumo negli occhi.Un conto, però, è ironizzare su uno sport, ben diverso è ironizzare su una tragedia.

La stessa vignetta di Charlie Ebdo circola su Facebook  come sfondo alla frase

Fanno battute sulla pasta, i loro disgnatori finirono come gli scolapasta

 

senza alcuna giustificazione satirica o, perlomeno, palese. Non occorre scomodare l’enciclopedia Treccani  per capire che lo scopo della satira è prendere per il culo il potere, per  far riflettere il popolo. Tutti i disegnatori satirici – per me – costituiscono l’opposizione extraparlamentare al Governo, non importa se di destra o di sinistra.

Charlie Ebdo ha concesso due occasioni agli italiani per riflettere:

  1. Quando ha pubblicato la vignetta incriminata
  2. Quando ha pubblicato la vignetta sulle case costruite dalla mafiosi

Eppure, non abbiamo colto nessuna delle due occasioni

 

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