Nella vita quello che conta è la coscienza e chi la tiene pulita non ti evita…ti affronta.
Commettiamo tutti degli errori: l’importante è saperli riconoscere e perdonarsi. Io, per esempio, questa sera avevo scelto la frase di cui parlerò senza sapere che è stata pronunciata da Totò.
Chi ha la coscienza pulita, non ti evita: ti affronta
Solo perdonandosi e perdonando si può avere la coscienza pulita. Ma quale beneficio può portare avere la coscienza pulita?
Anche se facciamo finta di nulla, molte preoccupazioni ci prendono di sorpresa oppure – in modo molto subdolo – si insinuano nella nostra mente disturbando il nostro umore.
Non è bello affrontare una giornata con un peso sulla coscienza in più, non trovate? Perchè mai dovremmo farlo, allora?
Il problema è presto detto: siamo troppo orgogliosi per ammettere di aver sbagliato e, quindi, per chiedere scusa.
Le persone che cambiano a seconda delle persone che frequentano sono di una tristezza infinita
Sebbene abbia trovato la frase di oggi sulla pagina Facebook risate divertenti, non ci trovo nulla di cui ridere.
Anche se è ovvio che vorremmo piacere a tutti, è altrettanto ovvio che non si può piacere a tutti. Credo sia una questione di compatibilità caratteriale.
Tuttavia, alcune persone non si rassegnano alla realtà dei fatti. Oltre che ai loro famigliari, vorrebbero essere accettate da:
Colleghi
Superiori
Compagni del corso di inglese
Per farlo cambiano modo di comportarsi o, per meglio dire, recitano una parte. Non sto parlando della buona educazione o del rispetto…Sto parlando proprio del carattere, almeno superficialmente. Queste persone sarebbero capaci di offrire un caffè al proprio collega alle otto del mattino….e tagliargli le gomme dell’automobile alle otto di sera!
Personalmente, preferisco la schiettezza: non è bello sapere di essere antipatici a qualcuno, ma – almeno – sappiamo che dobbiamo prestare attenzione a quella persona.
Non preoccupatevi, però: presto o tardi, la maschera cadrà, e quella persona mostrerà la sua vera identità.
Più che tristezza, però, queste persone mi fanno pena: credo che la ricerca di accettazione sia un modo per aumentare la propria autostima…E, se ve lo dice una persona che sta proprio affrontando questo problema (in modo diverso), c’è da crederci.
I rapporti umani sono spesso un disastro perché gran parte dell’umanità non capisce che entrare nel cuore delle persone non è una conquista ma una straordinaria opportunità.
I rapporti umani sono spesso un disastro perché gran parte dell’umanità non capisce che entrare nel cuore delle persone non è una conquista ma una straordinaria opportunità.
Firmato: Marylin Monroe, una persona esperta in rapporti umani disastratiin partenza. La più grande colpa dell’attrice era scegliere persone egoistiche ed egocentriche (storicamente, JFK non poteva certo essere considerato uno zuccherino e pare non lo fosse nemmeno Joe Di Maggio).
Sembrerò retorico, ma i rapporti umani hanno due punti in comune con la caccia la tesoro:
Come i tesori, anche le persone sono difficili da trovare
Una volta trovata la persona giusta, si diventa un po’ possessivi
Ciò mi fa sorgere un dubbio:
Stiamo parlando di persone o di diamanti?
Se trovo giusto amare una persona trovo sbagliato essere possessivi nei confronti di quella persona: significa cercare di interrompere i rapporti fra quella persona ed il resto del mondo.
Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
Nell’ultimo post avevo promesso di postare un nuovo articolo non prima di lunedì , ma la frase di stasera calza a pennello: domani partirò per Berlino.
Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
Ho già parlato molto di viaggi: perché scriverne ancora?
Il motivo è racchiuso proprio nella frase: non sarò lo stesso di prima.
Non ho programmato nulla, se non pochi monumenti e musei da visitare, e non sto pensando di cambiare volontariamente. Tuttavia, so che durante il viaggio accadranno varie cose
Accadranno degli imprevisti
Incontrerò persone nuove
Scatterò fotografie
Prenderò appunti
Ognuno di questi eventi può capitare a chiunque: quando tornerò, forse, mi sembreranno semplicemente ricordi.
Con il passare del tempo, però, quegli stessi eventi mi condurranno su una strada che io stesso non riesco ad immaginare.
È così per tutti. Permettetemi di proporvi un esperimento: cercate di ricordare l’ultimo giorno in cui avete fatto qualcosa di speciale. Dopo che l’avete ben visualizzato nella vostra testa, fatevi una domanda
Come sarei se non mi fosse capitata questa cosa?
Io non posso rispondere per voi. Di una cosa, però, sono sicuro: sareste diversi.
C’è qualcosa di più importante della logica: l’immaginazione
Quando andavo alle elementari, la mia maestra era una persona molto logica: ogni settimana, dedicava almeno tre giorni su sei alla matematica, i restanti erano equamente ripartiti tra le altre materie. Non ho mai chiesto perché, ma suppongo che la mia maestra non apprezzasse la fantasia.
Alfred Hitchcock contraddice quanto sosteneva la mia maestra con la frase
C’è qualcosa di più importante della logica: l’immaginazione
L’umile sente che sbaglia e lo ammette. L’ipocrita sente che sbaglia e lo nasconde. L’arrogante è immune all’errore
Uno sguardo sornione, un sorriso beffardo, una posa che ricorda gli imperatori dell’Antica Roma : è Garfield che, con il cappello tipico dello Zio Sam, pronuncia la frase
L’umile sente che sbaglia e lo ammette. L’ipocrita sente che sbaglia e lo nasconde. L’arrogante è immune all’errore
Con umiltà vi dico che questa sera potrei sbagliare: non tutti saranno d’accordo leggendo che – secondo me – siamo tutti umili, ipocriti e arroganti.
Se è certamente vero che una persona può avere un’indole più incline all’ipocrisia piuttosto che all’umiltà o all’arroganza, è anche vero che la nostra personalità non è statica, ma varia a seconda della situazione.
Immaginiamo un qualsiasi individuo con un carattere mite: per quanto buona possa essere, si arrabbierà certamente se riceve una gomitata senza motivo. Magari quella stessa persona è già rabbuiata per altri motivi che non sappiamo e che amplificano la sua reazione.
Ora proviamo a fare un ragionamento seguendo la frase di questa sera:
Se comincio a fare un nuovo lavoro, dovrò imparare quasi tutto, perciò è più facile cadere in errore: con umiltà, ammetterò di aver sbagliato
Quando comincerò ad essere più preparato, può darsi che io sbagli per un calo di attenzione : tenterò, con ipocrisia, di nascondere il mio errore
Se sono una persona molto fiera (per non dire piena di sè), forse peccherò di arroganza, e incolperò chissà chi o a chissà cosa per il mio errore
Attenzione, però: la classificazione non è matematica, bensì tra il psicologico ed il sociologico, quindi imperfetta.
Per esempio, io sono una persona molto timida e con una bassa autostima, il che mi porta ad addossarmi anche le responsabilità non mie.
Se provate a guardarvi dentro, scoprirete il caso giusto per voi.
Ci sono periodi che – con una battuta – potremmo definire cavi, nel senso di vuoti. Quante volte ci chiedono, come nella vignetta di Sarah Andersen
Come te la cavi?
La risposta di circostanza è sempre la stessa
Va alla grande: pollici in su!
In realtà, non va bene per niente:
Lo stress non ci fa dormire
Vorremmo scappare
Sentiamo che ci manca qualcosa
Non sto parlando dello stress quotidiano, per il quale basta un bagno caldo per ritemprarsi, ma di cose più profonde, a cui raramente sappiamo dare un nome. Questi sono i periodi cavi: facciamo tutto come al solito, ma ci sentiamo vuoti dentro. Solo un terapeuta o una persona empatica riuscirebbero ad aiutarci, ammesso che diciamo loro la verità: purtroppo, la psicanalisi costa e l’empatia non è ascoltata un dono di tutti.
Trascorrere il tempo fuori casanon vuol dire prendersi cura di sè. Dobbiamo uscire fuori di casa con lo scopo di fare qualcosa che ci fa stare bene: per essere chiari, uscendo dalla porta, dobbiamo avere un obiettivo. Non è necessario che sia qualcosa che non abbiamo mai fatto: basta che sia qualcosa che ci fa stare bene.
Per farlo basta fare ciò che ci piace qualche minuto al giorno. Sembra facile ma, a volte, la stanchezza ci fa dimenticare anche le cose che ci piacciono. Se non riuscite a dormire, significa semplicemente che dovete dedicarvi al vostro hobby non avete sonno, dovete solo fare in modo che la mente si rinfreschi. Non è difficile uscire da un periodo cavo, basta solo ricordarsi che stanchezza e sonno sono simili per sintomi, ma la loro cura – se così possiamo chiamarla – è molto diversa.
Dopo che avrete fatto ciò che vi piace per un po’, riuscirete a dormire meglio e la mattina dopo sarà migliore delle precedenti.