
Tutti sono abituati ad ascoltare musica in sottofondo, magari quando stanno facendo un lavoro noioso o perché così vuole il proprio capo, se si è in un pubblico esercizio.
Non so cosa abbiate fatto sabato scorso prima di andare a dormire, comunque vi ricordo che era in programma la finale del Festival di Sanremo, vinta da Mahmood. Avrei voluto parlarne ieri, ma mi ha più colpito la frase di oggi
Vai a dormire ascoltando ‘Money’ dei Pink Floyd, ti svegli con ‘Soldi’ di Mahmood. Questi sono traumi difficili da superare alla mia età
Questa nuova moda del black Friday, che nel nome ricorda un ben più celebre giorno della settimana mi ha fatto pensare ai Money, per dirla sia nella stessa lingua di questo giorno sia con una canzone dei Pink Floyd.
Ogni persona è una specie di diamante: ne sono convinto io, ne erano convinti i Pink Floyd, che dedicarono molti testi al fondatore della band, Syd Barrett, dopo che fu allontanato dalla band per mai del tutto chiariti problemi psichiatrici.
Ammetto che le canzoni d’amore mi piacciono, ma noto anche un difetto: sembrano tutte uguali per significato. Mi è bastato ascoltare e leggere il testo Take it back dei Pink Floyd per la prima volta per rimangiarmi il concetto. Del resto, stiamo parlando di un gruppo che rimane nell’immaginario collettivo, nonostante si sia sciolto nell’ormai lontano 1995.
Tutti noi dobbiamo fare i conti con l’assenza, per vari motivi:
Se si tratta della morte di una persona cara, normale provare dolore. Se, invece, abbiamo abbandonato volontariamente qualcuno, forse saremo addirittura contenti della nostra nuova vita senza di lei.
Presto o tardi, ci verrà in mente quella persona. Vorremmo dirle tante cose, prima di tutto la frase
Vorrei che tu fossi qui
A volte, tutti ci domandiamo
In che cazzo di società viviamo?
Quest’interrogativo dev’essere vecchio almeno quanto me, visto che i Pink Floyd se lo chiedevano già allora, nell’album The Wall.
Più che un album, una storia…più che una storia, una leggenda: definirlo in altri modi sarebbe impossibile. La parola wall può rimandare a tanti concetti.
La storia è piena di muri che un popolo, per motivi politici o di razza, ha lasciato costruire ai propri governanti. Poche persone si lasciano influenzare dalla razza, ma molti si lasciano influenzare da politici razzisti. A parte questo, sappiamo tutti che il muro a cui si riferisce quest’album è psicologico.
Per quanto mi riguarda, quest’album non è nient’altro che la metafora della verità: non importa se la storia riguarda Syd Barrett oppure no…..può riguardare tutti noi! Siccome non conosciamo una persona o la conosciamo solo per sentito dire, ecco che erigiamo un muro nei suoi confronti. Ma che sappiamo di questa persona se non le rivolgiamo nemmeno una parola? Dal sentirsi esclusi a sentirsi male psicologicamente, il passo è breve.
Qualcuno potrebbe essere portato a considerarsi l’ultimo fra gli ultimi, qualcun altro ad essere un genio incompreso. Se, un tempo, erano solo le Rockstar e le persone ad alti livelli a soffrire di disturbi mentali (ma, forse, alle persone comuni mancava solo una corretta diagnosi), ora mi sembra che tutti abbiano problemi di qualunque genere.
La verità è proprio il problema di quel muro che abbiamo eretto intorno a noi, che ci isola dal resto del mondo e ci fa considerare – in un delirio di onnipotenza o di indegnità – i migliori sul pianeta o gli ultimi fra gli ultimi…ma se ci consideriamo soli, con chi mai potremmo confrontarci?
La domanda non contiene una risposta: certo, qualcuno deve pur cominciare ad abbattere il muro
Se fossi stato attento, mi sarei accorto prima, ma sono trascorsi due giorni dall’anniversario della morte di Syd Barrett, ma ho realizzato solo ora che undici anni fa, in questo periodo, scompariva una delle icone del Rock. Sono sicuro che i Pink Floyd ancora in vita ogni tanto pensano ancora
Vorrei tu fossi qui
Le canzoni sono solo delle poesie con un accompagnamento musicale: credo sia per questo che Bob Dylan sia stato insignito del Nobel. Lui, più o meno rumorosamente, ha rotto il silenzio su molti fatti che lo hanno colpito.
Il problema della musica straniera è che la ascoltiamo senza premurarci di capirne il senso. Non traduciamo il testo mentre ascoltiamo il brano, sedotti dall’insieme di musica, voce e ammirazione per questo o quel cantante
Se prendete questa frase dei Pink Floyd
E il silenzio che parla molto più rumorosamente delle parole di promesse infrante
Non è nient’altro che la traduzione di un verso del brano Sorrow: quanti di noi l’hanno ascoltata cercando di capirne il senso?
Anche io ho commesso lo stesso errore: non ho tradotto il testo, ma solo ora lo capisco. C’è voluta una settimana di silenzio per capirla.
Fortuna vuole che ci sono persone che stanno cercando di riempire questo silenzio. Stamane Simonetta ha messo da parte i suoi problemi per venirmi incontro, è una settimana che Linda sta tessendo una tela degna di Penelope.
Cercare di riempire questo silenzio con il lavoroo qualsiasi altra cosa non porta a nulla: di cose belle nella vita ne abbiamo a bizzeffe
C’è – però – un problema : diamo così tanto per scontato tutte queste cose che non le apprezziamo e vogliamo qualcosa di diverso. Cosa ci resterà dopo aver provato tutto, senza aver trovato nulla che ci soddisfa? Credo ci resterà solo l’amarezza di non aver apprezzato quanto era vicino a noi.
Certo: avremo fatto molte esperienze ed io per primo vi esorto a farle. Tutto, però, deve essere fatto per completare la propria vita, non per cambiarla radicalmente. Il cambiamento arriverà dopo, con il tempo.
Guardo il murales che ho trovato sulla pagina Facebook Il rock è la migliore musica del mondo e penso che Valentino Rossi avrebbe anche potuto farlo disegnare sul suo casco.
Ci vediamo sul lato oscuro della luna
ha scritto il graffitaro, italianizzando il verso di una famosa canzone dei Pink Floyd.