La mia filosofia è molto semplice…

La filosofia di vita di Morgan Freeman
La mia filosofia è molto semplice. Tu mi tratti bene e io ti tratto ancora meglio

La pagina Facebook Deviazione di cuore ha attribuito a Morgan Freeman la frase

La mia filosofia è molto semplice. Tu mi tratti bene e io ti tratto ancora meglio

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Quali scenari per il futuro? Quale futuro?

Vignetta di ElleKappa
Vignetta di ElleKappa pubblicata sul quotidiano “La Repubblica”

Oggi è una giornata importante: è il giorno delle elezioni politiche 2018. Non è necessario leggere i giornali o guardare la televisione per capire che il clima sia piuttosto acceso. Basta guardare le vignette satiriche, come quella proposta da Ellekappa su La Repubblica di oggi.

Il primo personaggio domanda

Quali scenari per il futuro?

Il secondo risponde

Quale futuro?

Se non sapessi che si tratta di satira, direi che il quesito è legittimo: quale futuro vorremmo per la nostra vita?

Non sto parlando della vita del nostro Paese, l’Italia, sto parlando della nostra vita personale. Fateci caso: ogni cinque anni (o anche meno) abbiamo il dovere civico di andare a votare, ma non sentiamo mai il bisogno di fermarci per valutare dove sta andando la nostra vita personale, di tanto in tanto.

Le rare volte che lo facciamo, è perché ci è capitato fra le mani un vecchio libro che non leggiamo, ma semplicemente sfogliamo, perché non troviamo il tempo di fare altro.

In realtà, dovremmo trovare assolutamente questo tempo. I motivi sono molteplici

  • Valutare a posteriori
  • Pianificare
  • Modificare

So bene che invito sempre a vivere il presente, ma è anche vero che vi invito spesso a riflettere e non possiamo considerare ogni giorno come scollegato dai precedenti o dai successivi: la nostra vita non è una vignetta statistica, è più simile ad un libro. Valutando il passato, possiamo immaginare una nostra esistenza futura, almeno partendo dal presupposto che non possiamo cambiare nulla della nostra condizione odierna.

Mi pare di avervi già invitato a fare il seguente esperimento: una sera a settimana, prima di addormentarvi, focalizzate su un singolo aspetto della vostra vita che non vi piace ed immaginate un ipotetico comportamento alternativo.  Cercate di individuare una cosa relativamente semplice da cambiare. La mattina dopo, effettuate la modifica. La settimana successiva, ripetete l’esperimento: settimana dopo settimana, avete realizzato dei vostri scenari futuri.

 

Statal 38 (Statale trentotto dello Stelvio)

Non è la prima volta che parlo di cover, ma è la prima volta che parlo di una cover in chiave ironica nel mio dialetto, leggermente diverso da quello di Davide Van De Sfroos.

Dato il periodo, la scelta del video di Statal 38 potrebbe sembrare politicamente schierato oppure una satira politicamente scorretta su Sanremo.

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Sono ottimista. Il bicchiere lo vedo mezzo pieno

Altan e la persona ottimista
Sono ottimista. Il bicchiere lo vedo mezzo pieno. Di merda.

Non è la prima volta che parlo di una vignetta satirica: questa volta, ho scelto una creazione di Altan.

Un suo noto personaggio, seduto con un bicchiere in mano, si rivolge al pubblico

Sono ottimista. Il bicchiere lo vedo mezzo pieno. Di merda.

Se parlassi di politica, darei ragione ad Altan, almeno nel breve periodo. Per quanto riguarda un tempo più lungo, alzo le mani, poiché nessuno può prevedere il futuro: diciamo che non sono né d’accordo, né in disaccordo. Visto che parlo di vita, non posso che esprimere il mio disaccordo.

Se è vero che non sempre va tutto nel migliore dei modi, è anche vero che non conosciamo il futuro: non possiamo prevedere se ciò che ci accadrà sarà bello o brutto.

Questo si può dire anche parlando del futuro più prossimo che esista. Potete dirmi forse:

  1. Quali dialoghi avrete nelle prossime ore?
  2. A che ora esatta andrete a letto stasera?
  3. Con quale umore vi sveglierete domattina?

Il motivo è semplice: la vita ed il futuro sono imprevedibili. Possiamo valutare se un evento è stato positivo oppure negativo solo dopo averlo vissuto.

Per farvi un esempio, vi racconterò un piccolo episodio che vi farà sorridere. Fino ad oggi, ho tolto tre denti del giudizio: i due inferiori ed uno superiore. La prima volta non sentii nulla durante l’operazione, mentre ebbi dolore nei cinque giorni successivi; nel secondo caso, accadde il contrario, nonostante l’anestesia; nel terzo caso, sentii solo un piccolo fastidio per poche ore dopo l’operazione.

Tre casi diversi…eppure il paziente era lo stesso, così come lo era il medico che ha provveduto all’estrazione tanto temuta da molti. Ora rispondetemi: siete ancora sicuri di poter predire il futuro?

 

Va pensiero su l’ali…d’orate?!?

Va pensiero sulle ali d'orate
Va pensiero sulle ali d’orate

Visto che oggi è venerdì, ho deciso di parlare di un argomento leggero ed ironico.

Come potete vedere dall’immaginetrovata su Facebook,  questo noto veicolo commerciale è visibilmente di proprietà di un Leghista…ma lo è veramente?

Poichè il famoso coro Va, pensiero è stato proclamato l’inno ufficiale del (non) ufficiale Stato della Padania, dovrebbe essere ben noto ai suoi abitanti.

L’adesivo affisso sul retro di questo veicolo, invece, recita

Va pensiero sulle ali d’orate

Non mi risulta che le orate abbiano le ali, ma potrei sbagliarmi. Potrebbe trattarsi di una specie di licenza poetica, in cui l’elisione della e porta all’utilizzo dell’apostrofo creando appunto…d’orate.

Forse qualcuno sorriderà a questa mia battuta: il mio intento era quello di ironizzare su una frase, non certo denigrare una persona. Allora mi domando: perchè ce la siamo presi tanto per una vignetta satirica su un fatto?

Il problema, se possiamo definirlo tale, è che non è semplice ironizzare su qualunque cosa. In parte dipende dal carattere, in parte dipende anche dall’abitudine che abbiamo a fare dell’ironia: per essere ironici nel modo giusto occorre essere allenati.

Pensate ai grandi comici o – più in generale – ai grandi attori del passato, ma anche a quelli che siamo abituati a vedere in televisione più volte a settimana. Dietro una semplice battuta c’è uno studio dei cosiddetti tempi comici.

Nessuno può sostenere che solo i comici possono fare delle battute, ma occorre accettare il fatto che – magari – la nostra battuta può risultare fuori posto. Anziché segarsi la lingua, per dirla come lo direbbe Homer Simpson, è importante riuscire a chiedere sinceramente scusa.

Se sbagliate una battuta, nessuno vi ucciderà, ma molti potrebbero ferirvi a parole: potete sempre difendervi, per carità, ma dovete ammettere di avere sbagliato.

Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di controllo per il potere

Frase di Dario Fo
Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di controllo per il potere perché conoscere è saper leggere, interpretare, verificare di persona e non fidarsi di quello che ti dicono. La conoscenza ti fa dubitare. Soprattutto del potere. Di ogni potere.

Non appena questa mattina ho appreso della morte di Dario Fo ho avuto l’istinto di cercare una sua frase.

Non ho avuto che l’imbarazzo della scelta:  ho optato per un aforisma trovato su Facebook che ben riflette l’animo del giullare Premio Nobel poco incline a sottostare al potere costituito

Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di controllo per il potere perché conoscere è saper leggere, interpretare, verificare di persona e non fidarsi di quello che ti dicono. La conoscenza ti fa dubitare. Soprattutto#se del potere. Di ogni potere.

Non so quando Dario Fo abbia pronunciato queste parole, ma le trovo adatte per ampliare il mio articolo del 4 settembre scorso.

Molti considerano la satira  in modo negativo

  • Frivola
  • Inutile
  • Stupida

Senza considerare che ogni battuta è studiata a tavolino: deve far ridere e pensare allo stesso tempo.

Usando la risata e l’immediatezza, la satira è capace di far venire più di un dubbio, con lo scopo di far pensare allo spettatore

Forse non è esattamente come l’ho ascoltata alla televisione: devo informarmi di più!

Purtroppo, intontiti dalle televisioni e presi dalle faccende di tutti i giorni, raramente lo facciamo. Credo sia giunto il momento di aprire un po’ di più la mente, per tutti noi.

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