
È normale avere timore del futuro in questo periodo: non sappiamo quando questa emergenza finirà e potremo riprendere una vita normale.
Tutti noi apprezziamo dei momenti di solitudine, l’importante è che non diventi una dipendenza. Come dice Jung nella sua frase condivisa dalla pagina Facebook YouFlame
La solitudine è pericolosa. E ‘ dipendenza. Una volta che ti rendi conto di quanta pace c’è in lei, non vuoi avere a che fare con le persone
https://www.youtube.com/watch?v=VNZMDqCMDlk
Trovo abbastanza scontato dire che a tutti, prima o poi, sarà capitato di frequentare un bar con una certa costanza. Sentendo la canzone di oggi, però, forse vedrete lo stesso bar con occhi diversi.
La vignetta di oggi può far sorridere per il controsenso, magari indignare per la parola cazzo, ma nessuno di noi è esente dal dire parolacce quando si sente solo.
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Cercando al buio video per il mio blog su Youtube, ho scoperto che molte scuole realizzano cortometraggi veramente ben fatti durante le attività extrascolastiche. Ho deciso di condividere Da quando ho incontrato Jessica della scuola media di Modugno per vari motivi:
Se fossi stato un sociopatico, non avrei mai cominciato a tenere un blog come questo: probabilmente, mi sarei rifugiato in qualche posto sperduto per cercare un po’ di tranquillità. Tuttavia, non nego che anche io apprezzi certi tipi di persone e, per contro, ne disprezzi altri.
Per darvi una descrizione delle persone che apprezzo, oggi ho ritwittato una frase di Tumblr
Ammetto di aver scelto di cosa parlare oggi basandomi sull’immagine di sfondo: dovrebbe essere la Stazione Centrale di Milano, con cui ho un legame particolare, essendo la mia stazione di riferimento.
Oggi che sono nella solitudine della mia stanza sarebbe stato troppo semplice scrivere a proposito della fine dell’estate: sarebbe bastato copiare ed incollare l’articolo che scrissi il 30 agosto dell’anno scorso.
Ho sempre detto che ho l’hobby della fotografia, ma non ho mai pubblicato su questo blog una mia foto: credo sia arrivato il momento di rimediare.
Il muro di una casa abbandonata in cui sono presenti ancora dei mobili sono il luogo scelto da un anonimo per scrivere
Mi sento solo
Il caso ha voluto che la scritta sia stata dipinta con vernice nera. Tutto l’insieme mi trasmette angoscia e rabbia. La solitudine intesa dall’autore è evidenziata dai mobili abbandonati.
Ammettiamolo: tutti noi ci siamo sentiti soli, a volte…ma non abbiamo mai avuto il coraggio di scriverlo su un muro. Se fossi il protagonista di V per Vendetta, probabilmente vi direi
Io so perché l’avete fatto: so che avevate paura!
Putroppo, non lo sono: sono solo un uomo che – come tutti voi – a volte soffre la solitudine. Ci sarebbe un rimedio a tutto questo:ascoltarsi un po’ di più…Ma siamo tutti presi dalla nostra solitudine per pensare che la soluzione – a volte – siede proprio di fianco a noi.
Come dissi il 6 marzo scorso, fra i miei attori preferiti c’è Robin Williams: non vedevo l’ora di postare una frase attribuita a lui.
Ho sempre pensato che la peggior cosa nella vita fosse rimanere soli. Non lo è. La peggior cosa è stare con persone che ti fanno sentire solo.
Peccato sia una frase molto triste. Il buon Robin non solo sapeva bene cosa significhi la solitudine propriamente detta, ma anche cosa significhi essere circondato da persone, eppure sentirsi soli.
Mi immagino Robin Williams il giorno della morte di John Belushi: sotto gli effetti della cocaina presa un po’ per abitudine, un po’ per non sentire la solitudine che si prova quando si è circondati da persone, non da amici…e scoprire che uno dei tuoi pochi amici – il migliore – è morto!
Non lo dico per strappare qualche lacrima o per qualche visualizzazione in più a questo post:
Anticipo una vostra obiezione
Tutti hanno provato la solitudine almeno una volta nella vita
Vero, ma ci sono molte persone che vi diranno di provare solitudine continuamente: fatevi raccontare la loro vita. Scoprirete il mondo di chi vuole solo essere ascoltato e – forse – accolto.