Ieri sera, per festeggiare i miei quarant’anni, ho assistito ad uno spettacolo tenuto da un gruppo molto eterogeneo di illusionisti, chiamato The illusionist. Il video promozionale che ho trovato vi darà un’idea approssimata per difetto della loro bravura.
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Politica o spettacolo?

Come era già stato reclamizzato da tempo, oggi è uscito il primo numero con la nuova veste grafica del quotidiano La Repubblica. L’ho sempre considerato un giornale generalista, che non si occupa esclusivamente di politica: è un fatto, non una pubblicità. Resterà comunque un quotidiano che parlerà di politica, spettacolo, cronaca e di attualità in genere, come ha sempre fatto.
La pubblicità – quella vera – l’ha giustamente fatta il quotidiano stesso.
I pochi elementi che la compongono costituiscono un messaggio molto complesso.
Per comprenderla, occorre farsi una domanda, che il copywriter ha voluto provocatoria, scegliendo la frase
Politica o spettacolo?
Beppe Grillo potrebbe essere definito un uomo politico o un uomo di spettacolo, a seconda del contesto in cui lo consideriamo. Una scelta che spetterà di volta in volta ai redattori a seconda del caso, ma anche noi siamo portati a fare quasi ogni giorno una simile distinzione e non solo in relazione a Grillo.
Potrebbe sembrare strano, ma non lo è: tutte le persone possono essere più cose contemporaneamente
- Un amico può essere anche un collega
- Uno sconosciuto potrebbe essere anche un compagno di viaggio
- Un medico potrebbe essere anche parente di un paziente
Sono solo esempi, naturalmente: la lista potrebbe continuare all’infinito.
Al di fuori del contesto pubblicitario e giornalistico, è difficile definire in modo così esatto una persona. Non ci trovo nulla di strano se accade: vi ricordate per caso quando il vostro amico più fraterno è diventato effettivamente tale e non è stato più solamente uno dei tanti? Io stesso non saprei dirvi quando Consolata è passata dall’essere conoscente ad amica.
Non dobbiamo complicarci la vita più di quanto non lo sia già di per sé. Parafrasando ciò che suggerisce Francesco De Gregori in una sua famosa canzone
Prendetela come viene
Analizzare ogni singolo aspetto della vita può essere considerato uno degli scopi di questo blog, non della nostra quotidianità: se così facessimo, perderemmo in spontaneità.
Quando fai qualcosa di nobile e bello e nessuno lo nota, non essere triste. …

Non è la prima volta che cito una frase di John Lennon: un autore così prolifico ci lascia sempre anche qualche pensiero nelle sue interviste o nelle sue diachiarazioni
Quando fai qualcosa di nobile e bello e nessuno lo nota, non essere triste. Il sole ogni mattina è uno spettacolo bellissimo e tuttavia la maggior parte del pubblico dorme ancora.
A tutti piacerebbe essere notati (e – magari – anche ricordati) per ciò che fanno nella loro vita. Putroppo, al novantanove percento degli abitanti di una qualsiasi nazione ciò non è concesso.
Ogni mattina ognuno di noi si alza per andare al lavoro, ma la maggior parte di noi non vedrà mai il suo nome su un giornale per aver ottenuto dei risultati eccezionali.
Penso ai medici che ogni giorno fanno nascere, curano e fanno guarire tante persone nel mondo, facendo un lavoro encomiabile senza ricevere encomi. Nessuno di loro esercita la professione aspirando al Nobel: lo fa per semplice vocazione.
Credo che il miglior modo per essere felici sia andare a letto soddisfatti per ciò che si è fatto nella giornata appena trascorsa.