Ad essere sincero, ho preferito aspettare che il polverone nato a seguito della squalifica di Bugo e Morgan da Sanremo di calmasse prima di parlare della canzone oggetto della discordia.
Ad essere sincero, ho preferito aspettare che il polverone nato a seguito della squalifica di Bugo e Morgan da Sanremo di calmasse prima di parlare della canzone oggetto della discordia.
In un futuro non troppo lontano, i milanesi nostalgici diranno ai propri nipoti
C’era una volta lo Stadio Meazza
se la notizia pubblicata su Metro e già circolata nei giorni scorsi troverà fondamento, ovvero che Inter e Milan costruiranno il loro stadio di proprietà a Sesto San Giovanni, mentre il Meazza sembra essere destinato alla demolizione.
Faccio parte della generazione del 1979, quella che entro il 31 dicembre quest’anno compirà i fatidici quarant’anni.
Dato il nome che portano e gli anni passati a suonare insieme, credo che solo gli Stadio potessero raccontare il calcio dei tempi di Gaetano e Giacinto, la canzone dedicata a Giacinto Facchetti e Gaetano Scirea.
Un calcio dimenticato, molto meno
In cui esisteva ancora il concetto di Bandiera, quella con la B maiuscola.
Dare la colpa al calcio per come si è evoluta la nostra vita non avrebbe senso: è sensato, invece, dare la colpa alla nostra vita per come si è evoluto il calcio.
Non sarebbe giusto nemmeno dare tutto la colpa alla pubblicità: se la pubblicità fa leva sui nostri bisogni immediati, lo fa perché noi cerchiamo di sopperire alle nostre mancanze profonde in modo immediato. Trovo giusto, invece, dare la colpa alla nostra vita per come si è evoluta la pubblicità.
Pubblicità e calcio, in fin dei conti, sono una metafora della vita. A Gaetano Scirea non sarebbe piaciuto così tanto il calcio moderno. Giacinto ha fatto in tempo a vederlo, ma non lo ha giocato. Lo ha visto da dietro una scrivania, con lo sguardo di chi rimpiange un tempo che non c’è più, ma con il dovere di fare il bene della squadra.
La vita può essere una splendida opera d’arte, ma occorre darle tempo. Noi, invece, adesso pretendiamo tutto e subito. Più che concederci più tempo per noi stessi, questa frenesia non ha fatto altro che aumentare lo stress, l’ansia e….gli attacchi cardiaci.
In momenti come questo, dovremmo tutti fare nostro un proverbio (fatemelo chiamare così) abbastanza noto in campo artistico
Anche Leonardo ha disegnato scarabocchi prima di dipingere la Gioconda
Qualcuno potrebbe dire che Leonardo è un esempio fuori luogo: lui era un genio. Eppure, vorrei ricordare a chi mi legge che anche Da Vinci andò a bottega prima di essere il personaggio poliedrico che tutto il mondo ci invidia.
Ieri tutti, io incluso, eravamo concentrati su San Valentino, perciò ci siamo dimenticati di due cose:
Un giorno di febbraio, la mia amica Paola pubblico sul mio profilo Facebook la seguente frase
Gli Stadio, sempre grandi…ascoltali
Paola aveva ragione: dì li a qualche giorno Gaetano Curreri & co. avrebbero vinto il Festival di Sanremo.
Tredici anni fa usciva Un disperato bisogno d’amore: il significato della canzone lo sto capendo solo in questi ultimi giorni.
Negli ultimi anni ho sofferto molto la solitudine, dando a questo termine un significato molto ampio. La differenza del mio stato d’animo quando sono solo e quando sono in compagnia e assolutamente percepibile…almeno da me, che la vivo.
Il mio era, appunto, un disperato bisogno d’amore, sempre ampliando molto il significato di questa parola. Fortunatamente, quei giorni sembrano ormai essere alle spalle…ma non vi dico che fatica!!!
Credo che il motivo sia semplice: l’uomo è un animale sociale, perciò non può vivere da solo.
Fortunatamente, da un po’ di tempo, posso usare i tempo passato.
https://www.youtube.com/watch?v=fQwL0BUCyEYhttps://www.youtube.com/watch?v=fQwL0BUCyEYhttps://www.youtube.com/watch?v=fQwL0BUCyEY
Se cercate la data di oggi su Google, capirete perchè stasera non ho mantenuto la promessa fatta su Facebook ed ho scelto questa canzone degli Stadio.
Ricordo ancora quel sabato del 1992: avevo tredici anni e mancavano tre settimane alla fine della scuola. Prolungai una delle pause dai libri scolastici per assistere ad una delle due edizioni straordinarie del telegiornale della mia vita: l’altra sarebbe stata trasmessa l’11 settembre 2001.
È uno dei pochi testi in cui sento parlare dei comprimari di una vicenda: quelle persone che i libri di storia non citano e che vengono presto dimenticate dalle cronache, di cui – se vogliamo ricordarne qualcosa – dobbiamo ricorrere a internet.
Gaetano Currieri & Soci dedicano questa canzone ad un comprimario: una di quelle persone che non entreranno mai nei libri di testo scolastici, ma di cui è viva una memoria collettiva.
Spero che questa memoria non si esaurisca con l’estinzione di questa generazione.
È da marzo che non pubblico qualcosa che abbia a che fare con la musica: è giunto il momento di rompere questo silenzio, anche grazie al temporale che batte contro la mia finestra!
Leggi tutto “Il temporale – Stadio – Siamo tutti elefanti inventati”