Una bimba saluta tutti i giorni i macchinisti del treno: 3 anni dopo loro vedono un cartello alla stessa finestra
Ho sempre avuto un rapporto speciale con i treni: quando ero piccolo, li guardavo passare dalla finestra della mia camera, sognando il giorno in cui sarei salito anche io su un treno…Come faceva forse la piccola Rio, protagonista della notizia letta poco fa Curiosando si impara
Una bimba saluta tutti i giorni i macchinisti del treno, tre anni dopo vedono un cartello sulla stessa finestra
Di giorno cerchiamo di essere il più razionali possibili: in fin dei conti, dobbiamo lavorare.
Quando abbiamo il tempo di essere veramente noi stessi? Secondo il testo de I treni a vapore,scritta da Ivano Fossati per la voce di Fiorella Mannoia, questo tempo è la notte, quando dormiamo.
Una considerazione non certo originale, già teorizzata dalla psicoanalisi. In termini più pratici, è abbastanza ovvio: lavoro, famiglia e doveri erodono gran parte delle nostre energie. Solo durante la notte riusciamo ad essere veramente noi stessi, grazie ai sogni.
Purtroppo, è difficile ricordare i sogni. Ecco perché considero le critiche altrui sempre distruttive sotto un certo punto di vista: solo una sparuta minoranza può dire di conoscersi veramente. Io mi sto conoscendo sempre di più, mi considero in cammino. Perché dobbiamo ricevere le critiche altrui? Del resto, ognuno vede la questione con i propri occhi, ma non la vive in prima persona.
Un concetto vecchio: persino Charlie Chaplin ne aveva già parlato… Ma non lo abbiamo ancora imparato.