Ancora non avete capito dove va l’acca e dove no e pensate di aver capito di complotti delle potenze mondiali
Pochi italiani molto acculturati conoscono così bene la grammatica da non fare mai errori; tanti altri sbagliano a mettere l’acca nel posto giusto. Eppure, come dice la pagina Facebook Io ti maledico
Ancora non avete capito dove va l’acca e dove no e pensate di aver capito di complotti delle potenze mondiali
Questa sera non posso riportare citazioni: sarebbe troppo lungo. Mi accontento di proporre un ritratto di Umberto Eco, autore – tra le altre cose – di un regolamento di italiano intitolato
Quaranta regole per parlare bene l’italiano
Elencare tutte le regole sarebbe noioso, sia per me scriverle, sia per voi leggerle. Mi accontento di segnalarvi l’indirizzo a cui potete trovarle.
Qualcuno potrebbe fare la domanda
Perché proporre un contenuto del genere in un blog che parla di vita?
Non solo per ricordare a me stesso il tempo della scuola e che ho ancora molto da imparare.
Per chi crede, i dieci comandamenti sono regole di vita e qualunque persona deve sottostare alle regole dettate dalla legge. Purtroppo, hanno un problema: non possiamo infrangerle senza recare danno.
Non credo che saremmo mai condannati da un tribunale o da una divinità per aver violato le regole della grammatica. Ciò non toglie che i cosiddetti strafalcioni siano molto fastidiosi.
Provate a pensare ad una persona qualsiasi: a chi non darebbe fastidio il fatto che trasgredisca determinate regole di vita comunemente accettate? L’unica giustificazione che potrebbe avere è quella di farci notare eventuali benefici nel farlo.
La scusa più comune è
Sono fatto così
Appunto: siamo esseri pensanti che si devono relazionare con altre persone: non ci avete mai pensato?