
Nella vignetta che propone la pagina Facebook Collettivo Culturale TuttoMondo, tra Snoopy e Charlie Brown c’è una diatriba fra chi sia il padrone. Il brachetto più famoso del mondo pensa la frase
Pensavo di essere il padrone
Nella vignetta che propone la pagina Facebook Collettivo Culturale TuttoMondo, tra Snoopy e Charlie Brown c’è una diatriba fra chi sia il padrone. Il brachetto più famoso del mondo pensa la frase
Pensavo di essere il padrone
Oltre ad essere un bravo fumettista, Zerocalcare è un ottimo sociologo e psicologo, tanto da far pronunciare in una vignetta al suo alter ego cartaceo la frase
Sei stato bravo: me lo ripeto cento volte, perché ho bisogno di pensieri belli a cui aggrapparmi
Tra guerre, pandemie e affini, siamo in un mondaccio. Logico che un bambino chieda al proprio padre ciò che fa il personaggio di Altan nella vignetta
Perché mi avete fatto nascere in questo mondaccio?
Nella vignetta che ho trovato sul web, Snoopy sente al telefono la frase
Siamo spiacenti, la vita da lei sognata non è al momento raggiungibile
Pensando alle mete che ognuno di noi può raggiungere, sono tecnicamente infinite o, come dice la frase che fa da corollario alla vignetta pubblicata dalla pagina Facebook Le matite spezzate colorano ancora
Le mete sono soggettive
Se qualcuno vedesse una persona seduta in modo scomposto, dovrebbe fare la stessa domanda che pone il serpente alla volpe nella vignetta condivisa dalla pagina Facebook Le matite spezzate colorano ancora
Perché sei seduto così?
Mi sento molto rappresentato dall’immagine pubblicata dalla pagina Facebook Morti dalle risate della scimmia che chiede al telefono
Pronto, parlo con il 2023? Senti, se hai le stesse intenzioni di fare come il 2020, 2021 e 2022 non venire
Le singole parole sono capaci di esprimere più significati a seconda del contesto in cui vengono inserite.
Questo fa nascere tanti giochi, fra cui la frase che circola su internet in queste ore
Capaci di non dimenticare
in cui il tutto – soprattutto grazie all’immagine – può assumere una lettura sotto più sfaccettature. Anche i più giovani possono contestualizzare il tutto grazie all’aiuto di chi trent’anni fa era in grado di comprendere cosa stesse succedendo.
Credo comunque che tutte le persone capaci di intendere e di volere dovrebbero – magari in occasione della ricorrenza – andare a rileggere gli articoli scritti in quel periodo, sia per quanto riguarda la strage, sia per quanto riguarda altri fatti storici.
Giusto non dimenticare qualcosa che ha sconvolto la vita di un paese ma, per mettere in atto questo principio, occorre fare qualcosa di pratico.
Per quanto ben ricostruiti dai libri di storia, i fatti che sono accaduti tempo fa rischiano di diventare incompleti, per dovere di brevità nelle spiegazioni.
Ritagliare articoli di giornale o altri reperti per conservarli in un raccoglitore può essere un buon esercizio. Sebbene su internet si trovi di tutto, può essere difficile risalire a quell’immagine o quel servizio televisivo che ci aveva colpito nel momento in cui li avevamo visti per la prima volta.
Questo vale sia per tutti gli eventi, a prescindere dal sentimento che ci hanno trasmesso.
Non sempre è piacevole ricordare degli eventi, ma è necessario farlo. Il rischio che tutto si possa ridurre- fra qualche anno – a poche righe sulle pagine di un libro di storia del liceo, facendolo diventare l’ennesima cosa noiosa da studiare per fare una buona interrogazione, è concreto.
Finché i superstiti ed i testimoni saranno in vita, faranno tutto il possibile per non far dimenticare questa strage e dobbiamo aiutarli.
Chi ha poco più di quarant’anni ricorderà la vicenda di Alfredino Rampi, nota come l’incidente di Vermicino. Ieri Angelo Licheri, l’uomo che tentò di salvare il bambino, ci ha lasciato.
Come dice Snoopy nella frase condivisa oggi sulla pagina Facebook della Libreria Fogola Pisa
Perdere la testa è bellissimo. Ma anche usarla, dà le sue soddisfazioni