La vita non ti dà le persone che vuoi, ti dà le persone di cui hai bisogno: per amarti, per odiarti, per formarti, per distruggerti e per renderti la persona che era destino che fossi.
Spesso i pubblicitari sono definiti anche creativi, maestri nel far capire (più o meno) di cosa abbiamo bisogno, esprimendolo in modo originale. Ogni tanto, però, anche i creativi si trovano ad utilizzare frasi di persone molto note a scopo pubblicitario . Quando accade, mi domando
Qualsiasi cosa ti faccia felice, vivila più che puoi
Esiste una differenza sostanziale fra vivere e sopravvivere, come ben spiega la frase anonima di stasera, perché non sono assolutamente certo che l’abbia pronunciata Paulo Coelho
Qualsiasi cosa ti faccia felice, vivila più che puoi
Forse esagerando, considero tutti i doveri necessari alla nostra sopravvivenza: chi di noi non vorrebbe fare un lavoro non solo appagante, ma anche divertente? Purtroppo, è una cosa riservata a pochi eletti.
La giornata , però, può essere suddivisa in tre periodi:
Tempo del lavoro
Tempo dello svago
Tempo del riposo
Solo pochi eletti possono divertirsi lavorando. Per l’uomo comune, è proprio nel secondo periodo che può esprimere veramente sé stesso e provare una sensazione di felicità.
Invece di fare il solito esempio relativo a persone che conosco, oggi posso – finalmente – parlare di me stesso. Nessuno mi ha ordinato di aprire questo blog, né guadagno qualcosa da ogni articolo: è una semplice passione, ammesso che le passioni possono essere definite semplici.
Proprio la passione mi fa vincere la stanchezza della sera: scrivere è una cosa che mi rilassa, come avevo già scritto tempo fa.
A volte possiamo essere derisi per le nostre passioni: non dobbiamo cadere nel tranello di rinunciare. Spiegare ad altri quanto ci faccia stare bene praticare una certa attività richiede una forte dose di empatia reciproca.
Con il tempo, la nostra passione emergerà: ogni volta che vedo che mettete un likead un mio articolo, significa che capite ciò che provo quando scrivo.
Nelle ultime ore, i giornali stanno dando molto rilievo alla notizia del sondaggio sul fascino delle donne dell’Est proposto da Paola Perego durante l’ultima puntata di Parliamone sabato con il titolo
Non capisco se è tutto costoso o sono io ad essere povero
La frase pubblicata dalla pagina Facebook Insanity page è stata copiata dall’account Twitter di un utente .
Non capisco se è tutto costoso o sono io ad essere povero
Il normale sostentamento può essere molto costoso, soprattutto in periodi di crisi. Negare i problemi economici non è possibile, ma possiamo sicuramente domandarci
Stiamo veramente parlando di economia?
Basta guardare sul vocabolario per capire che povertà può significare anche
Mancanza o scarsità di determinate risorse o qualità
Per fare un esempio, sono persone povere chi non ha amici ho uno scopo per cui vivere. Avere un obiettivo è fondamentale, se non per sentirsi ricchi, quanto meno per sentirsi non povero. Necessario cercare un obiettivo se non lo si ha: costoso in termini di energie psico-fisiche, ma costa di più sopravvivere che vivere.
Nella prima parte della frase l’utente,si domanda anche
Costa tutto troppo?
Non ci costerebbe nulla dare affetto a qualcuno, se non il nostro tempo e la nostra voglia di capirlo un po’. Purtroppo, siamo sempre in lotta con il tempo e – se non riusciamo a stringere saldi legami con qualcuno – difficilmente quelli che chiamiamo amici troveranno anche solo un’ora a settimana per noi.
Se non vi vedete proprio a baciare o ad abbracciare un amico, non vi preoccupate: basta dare un consiglio o chiedergli semplicemente come sta….Purtroppo, non sempre lo facciamo.
Spesso restiamo bloccati da un turbine di pensieri come
Mi chiamerà lui
Non è il momento adatto
Ho altro a cui pensare adesso
Lo faccio stasera
Magari concatenati l’uno all’altro.
A prima vista, un ragionamento logico, ma – visto che costa poco mandare un messaggio – si potrebbe proprio cominciare da SMS e WhatsApp. Se proprio non abbiamo tempo, potremmo sempre rinunciare a guardare l’ennesima puntata del Trono di Spade.
Questa sera non posso riportare citazioni: sarebbe troppo lungo. Mi accontento di proporre un ritratto di Umberto Eco, autore – tra le altre cose – di un regolamento di italiano intitolato
Quaranta regole per parlare bene l’italiano
Elencare tutte le regole sarebbe noioso, sia per me scriverle, sia per voi leggerle. Mi accontento di segnalarvi l’indirizzo a cui potete trovarle.
Qualcuno potrebbe fare la domanda
Perché proporre un contenuto del genere in un blog che parla di vita?
Non solo per ricordare a me stesso il tempo della scuola e che ho ancora molto da imparare.
Per chi crede, i dieci comandamenti sono regole di vita e qualunque persona deve sottostare alle regole dettate dalla legge. Purtroppo, hanno un problema: non possiamo infrangerle senza recare danno.
Non credo che saremmo mai condannati da un tribunale o da una divinità per aver violato le regole della grammatica. Ciò non toglie che i cosiddetti strafalcioni siano molto fastidiosi.
Provate a pensare ad una persona qualsiasi: a chi non darebbe fastidio il fatto che trasgredisca determinate regole di vita comunemente accettate? L’unica giustificazione che potrebbe avere è quella di farci notare eventuali benefici nel farlo.
La scusa più comune è
Sono fatto così
Appunto: siamo esseri pensanti che si devono relazionare con altre persone: non ci avete mai pensato?
Scegliete chi, per disegnarvi, userebbe tutti i colori
Come dicevo ieri, su internet ognuno può esprimere la propria opinione e sicuramente ha influenzato molto la nostra società…ma mai avrei immaginato di vedere un Tweet usato come messaggio pubblicitario e la frase
Scegliete chi, per disegnarvi, userebbe tutti i colori
Dicembre…ho sempre avuto uno strano rapporto con questo mese….
Dopo il post di ieri e quello di due giorni fa, speravo di trovare una frase allegra con cui proseguire un periodo -che dovrebbe essere di festa.
Invece, l’amministratore della pagina Facebook Più in là dell’Universo ha condiviso una citazione dal romanzo Sai tenere un segreto?
Dicembre… Ho sempre avuto uno strano rapporto con questo mese, lo amo ma ci combatto. Dicembre è il mese in cui si respira aria di festa, Negozi addobbati e tavole imbandite, luci accecanti e bambini ansiosi…Ma dentro il buio, il buio di questo mese lo vive di mancanze. Il mese in cui i ricordi saranno più vivi che mai. Sarà che mancheranno i sorrisi pazzi, sarà che mancherà il regalo più importante…Un mese di sorrisi e tristezza. Il mese in cui ritorni a casa la sera e vorresti trovare tutto al proprio posto, comprese le persone.
Non ho mai condiviso nulla di così lungo, ma non trovo nemmeno una parola fuori posto: ho riportato la citazione completa.
L’autrice avrebbe potuto usare un proverbio o qualcosa di simile, come
Tempo di bilanci
ma credo che avrebbe tolto tutto il contorno emotivo. Lasciamo i bilanci alle aziende: noi siamo persone e dobbiamo vivere come tali.
Vorrei augurarvi di vivere come persone tutto l’anno, non solo a dicembre. Tuttavia, vorrei lasciarvi anche un regalo, dato il tempo che stiamo vivendo: potete scartarlo anche subito, se volete, ma i consiglio di utilizzarlo la prima volta che occorre.
Più che un regalo, è un consiglio: non aspettate una ricorrenza qualsiasi per dire che volete bene a qualcuno. Fatelo quando lo sentite. Inoltre, cercate di passare dalle parole ai fatti: l’affetto si dimostra anche nelle piccole cose, come offrire un caffè a qualcuno che ha bisogno di parlare con voi.
Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli
In poco più di un mese, questa è la terza volta che cito una frase di un Premio Nobel. Dopo Bob Dylan e Dario Fo, questa sera tocca a Martin Luther King.
Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli
Non solo King ha ragione, ma la situazione è molto peggiorata negli ultimi cinquant’anni:
Sempre più persone vivono da sole
Consideriamo l’estraneo un potenziale delinquente
Ci lamentiamo della solitudine, ma non ci avviciniamo all’altro
Accusare i Social Network sarebbe ipocrita: la colpa è solo nostra. Basterebbe poco per ripristinare i rapporti: un invito a bere un caffè, una telefonata, aiutare uno sconosciuto….Eppure aspettiamo che sia l’altro a fare la prima mossa.
Non è necessario fare qualcosa di eccezionale per cambiare il mondo: basta fare la prima mossa. Immaginate come sarebbe il mondo se tutte le persone, separatamente, decidessero di fare una sola, singola, mossa: il mondo non sarebbe completamente diverso?
Spesso si vive come se fosse per sempre e ci si dimentica degli attimi
Quanti libri ho letto in vita mia? Non lo so, ho perso il conto. Molto spesso mi capita di leggere un libro, dimenticarmene per lungo tempo, per poi ricordarmene quando su internet ne trovo una citazione.
È il caso della frase di stasera, tratta da Il giorno in più, che mi fu regalato nel 2007, poco dopo la sua pubblicazione
Spesso si vive come se fosse per sempre e ci si dimentica degli attimi
Dati alla mano, un anno è composto da
dodici mesi
cinquantadue settimane
trecentosesssantacinque giorni
Fabio Volo ha ragione: in un periodo di tempo così lungo (che dobbiamo moltiplicare per tutti gli anni della nostra esistenza) accadono molte cose…Eppure ricordiamo solo eventi fondamentali della nostra vita, dimenticando il resto.
Anche ammettendo di ricordare un giorno per ogni anno vissuto, ricorderemmo meno di tre mesi di vita.
Verrebbe da chiedersi
Cosa abbiamo fatto tutti gli altri giorni?
La risposta è abbastanza semplice: abbiamo vissuto, ma eravamo troppo occupati in altre cose per accorgercene.